6° Concorso Riccardo Domenici Scuole Primarie Perugia

Si pubblica oggi il testo scritto dagli alunni della classe 4^A della Scuola Primaria L. Radice di Perugia
Il testo, estremamente coerente con il tema proposto dal concorso, è intessuto di numerose immagini dei grandi mammiferi marini, che mettono in evidenza impegno, desiderio di conoscenza e amore per il mare.

Reportage di una giornata al Santuario dei Cetacei.

Tempo fa abbiamo ricevuto dall’Associazione Amici di Riccardo Domenici l’invito ad intraprendere un viaggio verso il Santuario dei Cetacei. Subito abbiamo deciso di aderire, e muniti di binocolo, macchina fotografica e blocchi per appunti, partiamo con il treno per Sanremo. Arrivati in stazione ci dirigiamo, a passo veloce, verso il porto dove troviamo ad aspettarci due ricercatore dell’Istituto Thetys: Chiara e marco.
Con loro saliamo sul traghetto messo a disposizione dall’istituto. Il mare è calmo, sembra uno specchio, il sole primaverile picchia forte, l’acqua è limpida e possiamo vedere tanti piccoli pesci che nuotano veloci nella stessa direzione. Guidati da Marco e Chiara esploriamo l’imbarcazione. La nostra nuova casa è accogliente, sulle pareti ci sono tante immagini dei cetacei, un piccolo studio, una minuscola cucina e una spaziosa dinette dove ci accomodiamo un po’ rumorosamente.
I nostri accompagnatori esperti nell’avvistamento dei cetacei, ci mostrano una carta geografica: riconosciamo una parte del Mediterraneo compreso tra le coste della Sardegna, della Toscana, della Liguria, il principato di Monaco e la Francia.

…Chiara illustra l’immagine e spiega che in queste acque ricche di sostanze nutritive, sono presenti molte specie di cetacei. Anche le particolari condizioni climatiche, orografiche e movimenti ascensionali delle acque rendono questo habitat favorevole per i mammiferi marini che qui si danno appuntamento per nutrirsi in vista dell’inverno. Ora sul video passano le immagini di alcuni cetacei e marco ci invita ad osservarli attentamente, si tratta di grampi.
Sembrano delfini, ma la loro pelle è olore grigio chiaro chiazzato e il muso è piatto, ma veniamo invitati a prestare attenzione alla pinna dorsale. E’ da questa, dalle sue dimensioni, dalla forma, da eventuali graffi e cicatrici che si capisce se si tratta di un esemplare appena avvistato o se già era stato incontrato.
Quando appaiono le foto dei capodogli, notiamo la coda, ci accorgiamo che è diversa da ogni esemplare.
E’ così che scopriamo che attraverso una attenta osservazione durante l’avvistamento è possibile ricavare la carta di identità dei grandi mammiferi.
Finalmente arriva il momento più atteso, ci spostiamo nella zona rialzata dell’imbarcazione e ciascuno ha il compito di scrutare una porzione di mare con l’aiuto del binocolo.
Abbiamo raggiunto il largo, il mare è blu cobalto. Chiara e Marco calano in acqua l’idrofono, uno speciale microfono che registra i suoni subacquei. A un certo punto notiamo delle enormi macchie scure, guardiamo tutti in quella direzione, il traghetto ci conduce più vicini ed ecco che due esemplari di balenottera comune di affiancano. Sono grandissime, maestose, bellissime.
Dopo un servizio fotografico dedicato a loro riprendiamo la rotta, le emozioni non sono finite, un gruppo di stenelle ci accompagna per un po’, sembrano voler danzare per noi, scivolano, saltano, fanno a gara per rimanere davanti alla nostra prua.
E’ ora di rientrare, invertiamo la rotta e torniamo verso il porto.
Il sole si abbassa sul mare, peccato abbandonare questo paradiso! Rientriamo nella dinette e di uovo appare l’immagine dello spicchio di mare dove risiedono i cetacei, quella scritta “Santuario Pelagos” ora è comprensibile, questo spazio è PROTETTO da diversi ricercatori e da molti volontari che vigilano affinché niente possa arrecare disturbo agli splendidi mammiferi marini e per evitare triti spiaggiamenti.
Mentre il dibattito è in corso avvertiamo dei “click” provengono dalle cuffie collegate all’idrofono.
Tutta la barca entra in trambusto, raggiungiamo lo studio per ascoltare meglio “Click, click” poi silenzio, ma dopo poco ecco apparire, a poca distanza da noi un enorme cetaceo: è grande quasi come la nostra barca, si tratta di un capodoglio.
Che fortuna abbiamo avuto!
Questo ultimo avvistamento resterà nelle nostre menti.
La malinconia di dover scendere a terra è tanta, ma grande è la gioia di aver fatto questo viaggio, anche se immaginario.
Scuola Primaria L. Radice
Classe 4^A

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