Ricordando Riccardo

7 maggio 1996
…E’ già l’ora di uscire per correre all’università, e con i capelli ancora  bagnati per la doccia appena fatta, profumi di fresco, di pulito, di gioventù …gioventù che va incontro alla vita sognando e disegnando il futuro. Un futuro che davanti a se  ha però soltanto una piccolissima manciata ore. Ma non lo sa, non può saperlo.
“Ciao mamma. Ciao tesoro. Ci vediamo a pranzo”.  Sono le ultime parole che ci diciamo.
L’ascensore apre la porte e rubandoti al mio sguardo, ti accompagna, per un breve tratto, verso quel futuro la cui strada , tra poco, si snoderà in luoghi accessibili unicamente all’amore.

7 maggio 2016
…Sono trascorsi venti anni da quel tragico giorno che si è portato via la tua giovane vita, stravolgendo inesorabilmente la vita di chi ha  avuto, anche se solo per un periodo breve, la possibilità di crescere con te, nella condivisione di situazioni,  emozioni, sentimenti, speranze e sogni.
Mi manchi Riccardo…il tuo profumo, il tuoi occhi, le tue mani, i tuoi capelli ricci.
…Mi manca il figlio, l’amico da ascoltare, per imparare da lui, per crescere con lui ancora, alla luce della sua cultura, della sua forza di volontà, del suo amore caparbio per la giustizia, l’onesta, la verità;
del suo aprirsi con rispetto e umiltà ai bisogni altrui; del suo saper osservare gli eventi  e del suo a agire con coerenza, determinazione, rettitudine, senza venire mai a compromessi…Mi manca tutto di te
Ma ciò nonostante non posso non avvertire la tua presenza spirituale accanto a me che, con un impalpabile ma costante abbraccio d’amore, palpitante di vita, mi esorta  a  non fare del dolore il mio rifugio per sottrarmi alla vita, alle sue miserie, ai suoi bisogni, ma  anche e soprattutto alle sue bellezze…; mi esorta a sperare che la morte sia soltanto l’estuario di una nuova vita dove un giorno ci incontreremo  per proseguire il viaggio senza tempo e senza fine che l’Amore ha previsto per noi…
…Grazie Riccardo per avermi fatto comprendere che la tua vita è stato il più grande straordinario dono che l’Amore potesse farmi, dono capace di profumare di eterno ed infinito la mia vita terrena, di far risplendere perfino la morte, di farmi crescere, ancora. (mamma)

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